i reparti

unità abitativa protetta

A volte vorrei lasciare che tutto vada per il suo destino. Ma in quale direzione va il destino di una persona malata di Alzheimer? Cosi ti guardo negli occhi… E riprendo in mano il timone per continuare a navigare con te… Almeno fino al prossimo temporale”. (Galli & Liscio, 2007)

LA FILOSOFIA DEL REPARTO

La filosofia dell’unità Abitativa Protetta intende seguire un approccio di cura dolce e globale che sia favorevole nell'assistenza delle persone affette da demenza. Il modello di assistenza da noi scelto è il Gentlecare. Un modello protesico di assistenza dedicato alla persona con demenza. Il principio fondamentale è il riconoscere che le persone hanno un valore e credere fortemente nell’autonomia della persona stessa. Altro fondamento è il riconoscimento dell’importanza dei caregivers nel processo di cura, un patto terapeutico tra le parti per poter agire con maggiore efficacia e sostenere la persona affetta da demenza. Di fondamentale importanza, la conoscenza della storia personale ed il contesto ambientale delle persone affette da disturbi cognitivi.

L'equipe curante dell'Unità Protetta

Tutti i professionisti, infermieri, Oss, Assitenti e Ausiliari di cura che lavorano all’interno del reparto svolgono regolarmente delle formazioni al fine di migliorare e acquisire conoscenze sulle demenze e i disturbi ad essa associate. Vengono effettuate formazioni specifiche sulle terapie non farmacologiche, una realtà necessaria da diffondere e promuovere a quanti si occupano di “prendersi cura” nella sua definizione più globale, delle demenze. La deontologia di ogni professionista esprime la nostra identità nel suo complesso: etica, scientifica e personale. La cura del paziente da parte di personale specializzato in diverse discipline, permette di offrire un sostegno professionale volto al raggiungimento di elevati standard qualitativi di cura.

L’AMBIENTE E IL METODO DI CURA

Si tratta di un luogo protetto, che nasce con l’obiettivo di prendersi cura degli anziani fragili, in particolare di coloro che manifestano: pericolo di fuga, disorientamento, disturbi del comportamento ed aggressività. Risulta essere un ambiente terapeutico che offre condizioni necessarie di protezione con lo scopo di preservare il benessere psicofisico del residente, in un’ottica multisensoriale. Nasce con l’obiettivo di gestire i disturbi del comportamento, favorire il rilassamento, mantenere le abilità residue, ridurre la contenzione fisica e farmacologica, attraverso il supporto delle terapie non farmacologiche. Il metodo di cura alla persona affetta da demenza adottato presso l’Unità Abitativa Protetta è l’approccio protesico, che consiste nel creare un sostegno mirato e individualizzato (una protesi) che consenta alla persona di vivere nel modo migliore possibile, sentendosi a proprio agio nell’ambiente in cui si trova. Le attività sanitarie e assistenziali, si intrecciano alle attività quotidiane per valorizzare la persona nella sua globalità: vengono gestite e realizzate in modo da rispettare, sia i tempi che le modalità espresse dall’ospite che derivano dalla conoscenza e osservazione quotidiana da parte dell’équipe. Questo permette di offrire delle cure individualizzate, specifiche per ciascun residente e che si basano su una valutazione multidimensionale dell’anziano, che inizia dall’ingresso in reparto e prosegue anche nelle fasi avanzate della malattia. Vengono proposte attività tutti i giorni, alle quali il residente è libero di partecipare: viene proposto un programma di ginnastica dolce, yoga, fisioterapia di gruppo, ballo e attività ludiche da svolgere in piccoli gruppi mantenendo le capacità motorie e promuovere il benessere generale della persona. Seguiamo il risveglio spontaneo della persona, e anche i pasti, dalla colazione alla cena, non hanno orari fissi e rigidi, ma si assecondano quelli che sono i bisogni e le abitudini di vita del residente.

L’APPROCCIO CON LE TERAPIE NON FARMACOLOGICHE

TERAPIA DEL VIAGGIO

Il viaggio diventa strumento terapeutico per agire sui disturbi del comportamento e mezzo per stimolare i rapporti, le relazioni, gli incontri.

TERAPIA DELLA BAMBOLA

Terapia della bambola: l’utilizzo di bambole terapeutiche come strumento per stimolare e favorire l’espressione delle emozioni

MUSICOTERAPIA

La musica come strumento per stabilire un contatto relazionale con l’anziano fragile, in grado di rievocare emozioni e reminiscenze del passato agevolando le relazioni con il presente.

AROMATERAPIA

L’uso degli oli essenziali aiuta ad alleviare gli stati ansiosi ed i disturbi emotivi che si possono riscontrare nell’anziano, con lo scopo di migliorare il benessere psicofisico.

SNOEZELEN

Un intervento finalizzato alla promozione del benessere nella persona, attraverso la stimolazione controllata dei cinque sensi, utilizzando effetti luminosi, colori, suoni, musiche, profumi.

STIMOLAZIONE BASALE

Un approccio, un’idea, un modello concettuale per l’assistenza, volta ad accompagnare e a supportare le persone affette da grave compromissione psicofisica, promuovendo la comunicazione e lo sviluppo individuale, in particolare nelle ultime fasi della malattia.

contatti

Responsabile di reparto

benedetta stefanelli

Email:

b.stefanelli@charitas.ch

Telefono Interno Reparto:

+41 (0)91 936 01 32

Email:

cure1@charitas.ch

DOVE SIAMO:

Strada della Castellanza 98, CH-6968 Sonvico

TELEFONO:

+41 (0)91 936 01 11

ORARI DI ACCESSO:

libero dalle 10:00 alle 20:00
reparto CAT/STT dalle 13:30 alle 20:00
sabato, domenica e festivi dalle 10:00 alle 20:00

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